Associazione Jambo

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Destinazione Chiapas

 

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Il Diario di Massi e Arianna

Scriviamo da quella che possiamo dire essere la prima tappa verso s.Cristobal, Campeche. Stasera alle nove e quaranta si prendera' il pulman che domani alle sette e trenta circa arrivera a S.Cristobal.
Da oggi faremo un piccolo diario di viaggio...
Comunque sta procedendo tutto molto bene...il caldo inizia a sentirsi e lo sguardo incuriosito dei messicani ci fa sorridere ...specialmente quando ci scambiano per Gringos data la bassa affluenza di turisti italiani in questo momento. Ieri uno degli autisti del pulman ha sorriso guardando il nostro grande trolley sigillato con un lucchetto.. chiedendoci: ENCATENADO??? Si gli abbiamo risposto e un grande regalo per i ninos del chiapas!
Che non vediamo l'ora di incontrare per vedere le loro facce quando lo apriremo!

Primi passi in Messico

Finalmente a San Cristobal de las Casas, dopo aver fatto tappa a Cancun, Campechee Villahermosa.
Di Cancun, nello stato dello Yucatan, posso dire che della "polvere del messico" che cita Cacucci nel suo libro non se ne vede l'ombra, in compenso tantissimi gringo. L'unica fortuna, se cosi' si puo' chiamare, e' stata la posizione della nostra posada nella Down Town, sobborgo un poco messicano e non nella "bellissima" costa Chiamata zona Hotelera, in passato una striscia di sabbia fine e bianca dove il governo messicano ha costruito per trovare un alternativa ad Acapulco (penso che neanche le nostre giunte a Fidenza avrebbero potuto fare peggio).
Campeche, nello stato omonimo, e' una cittadina sul golfo del Messico, turistica per i Messicani, ma si comincia a respirare un poco di "polvere". Alla sera nella grande piazza una tombola gigante, il cantante di musica tradizionale, volti sorridenti, incuriositi ma sopprattutto ospitali.
A Villahermosa, nello stato di Tabasco , dopo aver viaggiato tutta notte, abbiamo fatto cambio di corriera. Alla meta mancavano ancora sei ore di viaggio, tutta la parte nord del Chiapas, una strada emozionante dal punto di vista panoramico , tutta a curve nella selva con a valle un fiume di color azzurro che incanta , sul versante percorribilita' lascio a voi immaginare.
Ma alla fine del viaggio è arrivato il cartello San Cristobal de las Casas, un luogo veramente bello, un poco turistico, ma di un turismo alternativo, fatto di viaggiatori veri e di persone che vogliono capire la realta' del chiapas e della sua natura. In ogni caso la fortuna ha voluto che questo fosse il periodo meno frequentato dell'anno (agosto e settembre sono i periodi piu'affollati).
Da questo momento iniziano gli incontri che presto vi racconteremo, veramente emozionanti fatti di persone che amano la liberta' e l'idea di un mondo alternativo.
Hasta siempre¡¡¡¡

28/03/2008 A Oventic dalle Giunte Di Buon Governo

Il nostro viaggio nella realta’ zapatista inizia dall’incontro di oggi con la comunita’ di Oventic, a poche ore da San Cristobal de Las Casas.

La possibilita’ di incontrare gli esponenti della Giunta di Buon Governo (JBG) e’ resa praticabile dall’impegno solerte di Desmi* (ONG attiva da anni sul territorio) di introdurci in essa con una dichiarazione scritta, molto precisa e formale.
Tutto cio’ che accade all’interno di questo spazio recintato e infatti deciso collettivamente da questo gruppo composto da indigeni e sottoposto al loro controllo e pertanto anche le domande che decidiamo di fare sono oggetto di consultazione.
Il momento formale di presentazione è molto emozionante.
Rispetto la nostra curiosita’ di avere informazioni aggiornate sulla situazione attuale che le comunita stanno vivendo, del loro rapporto con il mondo delle associazioni esterne che ogni giorno accolgono e delle problematiche concrete che quotidianamente gli indigeni zapatisti cercano di affrontare, ci risponde un piccolo uomo dal volto coperto da un passamontagna al fianco di due giovani donne anche loro con il viso coperto da una bandana.
La prima cosa che ci ricorda a nome di tutto il collettivo e’ la loro apertura all’incontro con tutte le organizazzioni che condividono questo percorso di resistenza e lotta per l’affermazione dei diritti di tutti gli indigeni nel mondo.
La loro situazione attuale nei fatti non e’ cambiata , da un punto di vista politico rispetto il costituirsi delle comunita’ stesse, la distanza con il governo centrale e’ rimasta la stessa e il loro percorso oggi e’ contrassegnato in modo particolare dalla seconda tappa dell’ Altra Campagna che il movimento si sta preparando ad affrontare.
Pochi giorni fa, infatti proprio nella citta’di S.Cristobal i direttivi dell’EZLN hanno pubblicamente lanciato la campagna parlando della necessita di parteciparvi al fine di proseguire nel cammino intrapreso lo scorso anno.

Ma ad Oventic, nel frattempo i problemi rimangono legati ad aspetti di vita piu’ urgenti oggi, come la necessita’ di difendere la terra conquistata, le tecniche di agricultura biologica introdotte e la dignita’ delle persone che si impegnano nel lavoro e nella resistenza, mentre il governo incentiva con contributi economici e con pesticidi “regalati” chi vuole produrre senza regole e rispetto per la natura..

Il punto di vista della cultura indígena sembra comunque non volersi rassegnare nel perseguire la propria strada..e questo è solo l’ inizio per noi ..domani ascolteremo la voce delle donne…

Per oggi è quanto…
Hasta Siempre

QUIENES SOMOS

“Oggi siamo piu’ organizzate poiche’ contiamo con le nostre cooperative e abbiamo una coscienza per costruire insieme la nostra autonomia e stiamo sul mercato con un prezzo giusto per il nostro prodotto…”

(Cooperativas de Mujeres Artesanas de los Altos de Chiapas)


Le donne in Chiapas sono di una bellezza speciale, dai fisici minuti nei loro abiti tradizionali, dai lunghi capelli scuri, dallo sguardo fiero e dignitoso.

Ma una “dignita’’ particolare e’ quella che si legge nello sguardo delle mujeres indigene dell’Alto Chiapas, di etnia maya (tzotziles e tzeltales) che hanno avuto il coraggio di valorizzare la loro abilita’ artigiana di tessitrici, costituendo delle cooperative che oggi espongono i loro prodotti nelle comunita’ zapatista di Oventic e nel Centro culturale “Caffe’ Tierra Dentro” di S.Cristobal.
Queste cooperative nate a seguito del sollevamento del EZLN nel 1994 portano diversi nomi ma perseguono uno stesso obiettivo: creare una coscienza comune che valorizzi il prodotto del lavoro delle tessitrici, evitando che il mercato con le sue logiche svaluti questa arte.
Tutt’oggi si appogiano alle comunita’ zapatiste con l’intento di unire e organizzare il proprio lavoro di artigianato per migliorare le condizioni economiche e sociali della vita comunitaria, valorizzando nel contempo questa abilita’ artistica, espressione di una cultura millenaria.

Vendere questi splendidi tessuti dai colori sgargianti cambia di significato quando lo si fa nella prospettiva di favorire non solo la propria condizione ma anche quella delle altre donne che partecipano in ogni fase alla vita della cooperativa, sentendosi finalmente parte attiva, libere di decidere.
Cosi, sembra di vedere nelle loro mani abili mani non solo la voglia di tessere splendidi ricami, ma anche quella di riprendersi uno spazio proprio fatto di una nuova dignita’ di autonomia e di autentica solidarieta’.

In una realta’ dove la donna lavora pesantemente, dove i suoi diritti quasi mai sono riconosciuti e dove spesso accade di vederla vittima di una cultura ancora troppo maschilista direi che conoscerle da speranza…..

Hasta Siempre

A Amatenango

Amatenango e’ un piccolo paesino a Sud di S.Cristóbal, lo si raggiunge percorrendo una delle strade piu importanti che attraversano lo stato del Chiapas verso il Sudamérica, la panamericana.
Vi arriviamo tutto sommato velocemente con uno di quei furgoncini trasformati in Taxi collettivi che ti caricano ai bordi di una strada o di una stazione di sosta o di servizio.
Su questi mezzi il saliscendi di passeggeri e’ continuo. Donne con cesti di vimini, bambini, contadini con gli arnesi da lavoro e sacchi di iuta, studenti che fanno ritorno dalla citta’ ai paesi periferici.
La nostra destinazione in questo piccolo centro agricolo, noto anche per il suo artigianato e’ la Chiesa, che spicca imponente e colorata come tutte le chiese di S.Cristóbal con tante bandierine svolazzanti, preparate per il periodo pasquale.

Il nostro appuntamento e’ con Padre Don Carlo, missionario che presta servizio nelle comunita’ di Teopisca e di Amatenango.
Il nostro arrivo coincide pero’ casualmente con il giorno di formazione e di incontro che la parrocchia dedica alla lettura dei vangeli e al tema di difesa dei diritti umani, la lezione e’ condotta da Hermana Paty.
L’incontro con il lavoro svolto da Paty si rivela per noi molto importante. Tutti i partecipanti all’incirca una quarantina sono gli animatori (promotores de educación) delle diverse comunita’ indigene che periódicamente si incontrarno per lavorare sui temi e i problemi che li riguardano, per parlare confrontarsi e apprendere.
Tutto questo avviene in un modo e in un clima molto particolare, a partire dalla lettura delle sacre scritture si commentano i fatti di vita quotidiana e le questioni delle comunita’ piu urgenti, si parla di difesa del diritto delle donne, di liberta’, autonomia e giustizia, della necessita’ di lottare per affermare la propria esistenza di persone libere di pensare.
Un linguaggio che noi stentiamo a collegare a quello utilizzato nelle realta’ ecclesiastiche al quale siamo abituati, ma che qui e’ un dato di fatto, un pilastro consolidato.

Mangiamo riso e pollo con tortillias nella pausa pranzo e incontriamo i loro sguardi incuriositi mentre padre Carlo ci racconta tutto il loro percorso...
il percorso di chi fa ore di viaggio a piedi e in pulman e ha ancora le scarpe impolverate, per raggiungere questo luogo dove parlare di dignita’ e giustizia non e piu’ retorico..

Hasta Siempre

La consegna delle camicetas.

Ciao Nelly e Marco,
vi aggiorno sulla consegna delle camicetes...purtroppo non siamo riusciti a andare direttamente noi al el CAlvario per fare la consegna...poiche' la giunta ad oggi chiede almeno tre mesi di anticipo per dare le autorizzazioni SIC!..non vi dico come sono stata triste tutta la mattina.. ma non posso negarvi che comunque a conti fatti ho compreso la situazione a grazie a Pedro e a Belisario (un giovane rappresentante della comunita' che si trovava a S.Cristobal per la cooperativa del caffe') abbiamo fatto in modo che questo grande regalo fosse suddiviso per tre comunita' di bambini e ragionando equamente che tutti potessero avere anche i palloni ( pagando il tipo per gonfiarli!!)e potessero essere pronti a sfidare i prossimi amici italiani che li andranno a trovare...(quindi Nelly inizia ad allenarti!!!!).
Penso che sia giusto cosi e spero che questo sia in linea comunque con le vs aspettative.. le maglie sono per la precisione andate:
-14 maglie + 2 palloni a Oventic "La rancheria la libertad"
-14        + 2 palloni a El Calvario (Belisario ha scelto e poi cambiato i colori 50 volte per poi decidere per le gialle el e blue e ha lanciato per eventuali nuove divise il colore caffe e il verde... in tinta con la sua selva..!! )
-14 + 2 alla Comunita Nuova Esperanza  (che non so dov'e ma .. ma Pedro ha pensato che andava inclusa... )
insomma un po' tutti sono stati cosi accontentati e  anche noi dopo aver conosciuto Belisario siamo usciti contenti e sodisfatti perche' vedere la sua faccia quando abbiamo aperto il troley e' stato divertentissimo... ora non tocca che a voi prepararvi e preparare l'autorizzzazione per tempo Mi Raccomando!
Bacioni Ari e Bis

CIEPAC

Sul volantino c’e’ scritto CIEPAC Centro per la Ricerca Economica e Politica, appena entrati ci accoglie un’ attivista e passando per gli uffici ci fa accomodare in una stanza in legno costruita nel giardino dove avvengono tutte le riunioni di questa organizzazione.

Sui muri sono attaccati i volantini di tutte le loro campagne di sensibilizzazione, cartine geografiche del mondo e naturalmente del Chiapas. Una cartina in particolare dello stato chiapaneco mi colpisce, degli spillini con la pallina verde lo ricoprono per intero.
Scopro in seguito che questi indicano basi militari dell’esercito.
Vi posso assicurare che nella mia testa e’ cambiato qualcosa, sono in una associazione che combatte la sua causa per i diritti civili, come tanti di noi, l’unico piccolo particolare e’ che gli "spillini sono armati".
Ma torniamo a CIEPAC, i suoi attivisti definiscono il loro lavoro come quello di una organizzazione civile che accompagna i movimenti sociali in Chiapas, México e del Centroamérica, cercando di costruire un mondo piu’ democratico con giustizia e dignita’ per tutti.
Loro non vogliono imporre un’idea, il lavoro che svolgono e’ quello di informare la popolazione con ricerche, video, campagne pubblicitarie tutte estremamente semplici ed intuitive per arrivare alle diverse comunita’ indigene.
Un’azione incisiva che stanno portando avanti e’ quella contro la Coca Cola.
Il Chiapas uno degli stati piu’ poveri del México e’ quello che registra oggi il piu’ alto consumo di questa bevanda. Non solo, le ricerche hanno evidenziato i danni che fisicamente produce questo uso di refresco ma anche l’invadenza di questa multinazionale che a San Cristóbal ha una fabbrica sulla piu’ grande falda acquifera.
… “Prende l’acqua l’imbottiglia e la rivende”....

Un’altra lotta di CIEPAC e’ quella contro le miniere estrattive di minerali. In questo momento compagnie canadesi hanno ottenuto concessioni dal governo messicano per lo sfruttamento di grandi territori.
L’iniziativa intrapresa e’ quella di informare e diffondere quello che e’ il rischio per le popolazioni locali nel perdere la tutela del loro ambiente naturale. Questa azione ha un respiro piu’ ampio essendo presente anche in Honduras e Guatemala una rete di comunita’ che prendono il nome’ “Les voces del corazón”.
Naturalmente questa organizzazione ha appoggiato la I tappa dell’ Altra Campagna nel 2006 che fu una campagna che ascolto’ le varie esperienze di resistenza.
La II tappa iniziata domenica 25 marzo a San Cristóbal ha visto presente tutta la comandancia con in testa Marcos e ha lanciato i nuovi contenuti per lo sviluppo di questa fase.
Per i militanti del CIEPAC e di tutto il movimento questo momemto segna un passaggio di costruzione molto piu’ difficile, poiche’ ora si definiscono meccanismi ed alleanze per mettere in pratica il progetto zapatista.

La linea politica che ha assunto Filipe Calderon e’ la politica di un governo che sta proseguendo nelle repressione e nel neoliberismo economico. Una guerra a bassa intensita’ e’ quella che si sta svolgendo qui, fatta da gruppi paramilitari.
Da circa un mese si e’ alzato il livello della presenza di questi gruppi civili armati appoggiati molto spesso dal partito del PRI e da altre organizzazioni politiche.
Frequenti sono le azioni di provocazione che utilizzano tagliando i fili della luce nei villaggi oppure infiltrandosi cercando di creare tensioni. Se gli Zapatisti rispondessero a queste provocazioni crerebbero il pretesto ai militari di entrare nelle comunita’.
Dall’altra parte anche CIEPAC come tutte le organizzazioni non governative attive sul fronte sono sottoposte a controlli ed ispezioni non ufficiali delle loro sedi, queste azioni segnalano l’innalzamento del livello di guardia che le forze militare e governative hanno rispetto a questo nuovo capitolo della lotta zapatista.

Hasta siempre!

Una Universidad sin zapatos

Non capita tutti i giorni di visitare una scuola universitaria come quella che vi sto per raccontare e di chiaccherare con una persona cosi’ originale come il Dott. Raimondo direttore di questo centro che si chiama CIDECI, appena fuori dalla citta’ di S.Cristobal.
Raimondo ci riceve nel suo Studio dove la musica classica per tutto l’arco del termpo del nostro incontro ci accompagna cadenzando quasi i suoi racconti … ha fatto il sessantotto ci dice, lo ha fatto con le idee piu estreme e con i sogni piu’ rivoluzionari, prima in Germania negli anni universitari poi in Italia nel periodo piu' tormentato della nostra storia politica, infine in Chiapas dove pronto a entrare nella guerrilla e a non credere piu’ a nulla incontra Don Samuel Ruiz, figura di riferimento che lo induce a portare avanti il suo progetto, ovvero quello di fondare una Scuola autonoma indígena.
Quello che nasce e’ molto di piu’, lui oggi ci illustra cio’ che definisce un Sistema Indigeno - Interculturale di Educazione Non formale, costituito da numerosi centri di studio e di formazione che si sono susseguiti nel tempo a partire dalla nascita della prima scuola laboratorio nell’anno 1989 fino allo svilupparsi di tutti gli altri settori (Universita’ della Terra, il Centro di Documentazione e di Studi interculturali, Il Centro di Studi sulla Interscienza ecc). Proprio qui inoltre si sono svolti gli incontri intergalattici zapatisti e convegni sul tema che hanno visto la presenza di tutta la comandancia.
Da queste parole ci si immagina forse un mondo formato da ambienti dotti e accademici, realta’ sofisticate e lontane dalla portata di cittadini e cittadine che vivono ancora pesantemente il dilagante problema dell’analfabetismo e dei bassi livelli di istruzione.
Ma non si tratta di questo…

Questa scuola delimitata e protetta da filo spinato, libera e indipendente dal governo e’ formata da indigeni e da questi frequentata. Costituita da diverse officine e laboratori ancora oggi in espansione e alcuni in costruzione, qui si apprende e si scambia cio’ che e’ il sapere indigeno, si costruiscono le abilita’ di chi vuole essere domani un buon carpentire, falegname, muratore, sarto, artigiano, tagliatore di pelli e contadino.
Tutto avviene in un clima armonioso e rispettoso, in ambienti spaziosi, puliti pieni di colore dove regna sempre la musica classica.

La vera rivoluzione che si porta avanti nel quotidiano sembra essere quella di vivere il sapere in una unica dimensione dove tutti apprendono senza distinzioni di sorta cio’ che e’ fondamentale per produrre non solo quello che serve al singolo ma all’intera comunita’..

Ci accompagna nei diversi settori un insegnante di agro-ecologia che ha progettato e disegnato il suo ufficio, le serre e tanto altro.. Alla fine del percorso dopo averci spiegato ogni varieta’ di piante e di ortaggi ci confida che di una sola cosa e’ dispiaciuto a volte.. la difficolta’ di documentare tutto il suo lavoro poiche’ sta imparando a scrivere…

Non importa gli diciamo, quello che vediamo e’ sufficiente per i nostri “occhi istruiti” ….a volte l’istruzione non basta gli rispondiamo…

Hasta Siempre!!

El gato gordo

Entri al Gato gordo e pensi che questo e’ il locale dove vorresti sempre passare le notti.
In questo posto puoi sentire qualsiasi tipo di jam-session, mix di ritmi che fuori da queste mura forse non potrebbero fondersi. Ma qui c’e’ la passione dei musicisti e della gente che entra e resta incantata, canta e balla.
Musicisti da tutte le parti del mondo entrano con ogni tipo di strumento e dopo aver mangiato si danno il cambio su questo palco che guarda il cortile dove sui muri ci trovi attaccati posters di ogni tipo da Milo Manara, a Che Gevara, Frida Kalo, Schiele, e Marcos.
La notte passa tra una margaritas e una cerveza, una cerveza e una margaritas e ogni tanto qualche tacos, discorsi in tutte le lingue si fondono in una sola universale, qualche ubriaco cerca di cantare, ma sopprattutto senti di far parte di quel mondo di sognatori che non riescono mai ad andare a dormire…..

Hasta siempre!!!!

La consegna, Desmi e Belisario

Stiamo per chiudere il cerchio di questo viaggio… e lo faremo parlandovi di un ragazzo che si chiama Belisario e di una ONG Desmi, organizzazione fra le piu’ attive nelle comunita’ indigene zapatiste.
Inutile sottolineare che a loro vanno i nostri piu' sinceri ringraziamenti poiche’grazie al loro lavoro e alla disponibilita’ dimostrata, e’ stato possibile essere voci narranti di un piccolo pezzetto di questa terra per noi da ora cosi’ speciale: il Chiapas.


Ci troviamo nella sede di Desmi ONG che e’ da diversi anni impegnata a realizzare dei progetti nelle diverse comunità’ indigene, cercando di affrontare le esigenze e le necessita’ principali delle popolazioni che ogni giorno si trovano a difendere il proprio pezzetto di terra.
Lo fanno attraverso dei progetti volti a aiutare le giunte che le presiedono per risolvere problemi legati alle risorse: come l’uso di servizi per l’acqua o nel fornigli piccoli fondi per l’acquisto di stufe a legna per esempio, ma non solo incentivando nel contempo l’autorganizzazione delle stesse, promuovendone le loro produzioni sia artigianali che di sussistenza.
Desmi non impone nessun tipo di progetto il suo ruolo e’ quello di accompagnare una proposta fino alla fase di approvazione della Giunta di Buon Governo.
La sua presenza rappresenta ad oggi una ricchezza insostituibile nel percorso di crescita delle comunita´zapatiste.


Belisario ha trentadue anni e’ padre di sei figli e vive nella comunita’ del El Calvario nella parte piu’ a Norte del paese.
Si trova a S.Cristóbal in qualita’ di rappresentante per sbrigare pratiche importanti legate alla commercializzazione del caffe’ prodotto nella sua zona e per riceverci nella sede di Desmi, poiche’ c’e una consegna di materiali che lo attende…

Si tratta delle quaranta divise da basket per bambini che da giorni stiamo trasportando nel nostro Trolley, insieme ai pesanti zainoni.

Questo e’ il nostro piccolo dovere qui… fare una consegna a nome di Jambo (Associazione di Commercio Equo e Solidale) come dono per tutti i bambini che frequentano le scuole delle zone zapatiste autogestite, in modo particolare per la recente scuola dedicata a Alessandro, nata grazie a un progetto che oggi sta proseguendo nel suo cammino…

Apriamo l’ingombrante bagaglio in una stanza esterna alla sede, sotto una pioggia insistente e vediamo il suo volto sbigottito illuminarsi una volta dispiegate le divise…

Probabilmente Belisario non si immaginava di trovarsi davanti a delle divise professionali, numerate, dai colori sgargianti con il símbolo dedicato ai bambini/e indigeni.

Il suo stupore ci fa sorridere cosi’ come la sua indecisione nel sceglierne una parte per gli studenti della sua comunita’. Notiamo che continua a toccarle e a spostarle su questa grande tavola.. ..e a cambiare le combinazioni di colori…

Infatti, essendo tante le camisetas donate, si decide di dividerle equamente per piu’ comunita’ dove numerosi sono i bambini che si ritrovano su questi campi da basket immersi nella selva.

La sua gratitudine e’ tanta e la leggiamo nei suoi scuri occhi neri… i bambini ne saranno felici ci spiega e il gioco per loro fondamentale da domani avra’ i colori delle divise di tutti gli amici di Fidenza che da oggi sono piu’ vicini....

Intanto per loro iniziano gli allenamenti poiche’ si prevede di fare presto quella che viene scherzosamente definita la “partida del siglo” e siccome noi le sfide amiamo prenderle seriamente gli rispondiamo che a casa formeremo una squadra all’altezza della situazione!!
Quindi preparatevi ragazzi e ragazze…il popolo zapatista ci aspetta!!!
Hasta siempre!!!

 


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ultimo aggiornamento: 8-Dic-2010